Dalla A alla Z






Aaah, analfabeta ti attacchi,
ah, ah abracadabra attimi adatti
all'attività accanimento anti attenuanti altri aprono abitudini ansimanti
"a" acrobazia allergia "a" di anoressia
apatia abbattimento anatomia
addio buenas dia bella, bella stronzata
benzina batteri boati in terra bombardata
"c" ci coalizziamo con chi è che ci capisce
chiesa corano cattolici a chi costruisce
dovendo Dio darci delle direzioni dentro ho dubbi dilemmi domande doti distrazioni.

Eeeh, eventi evidenti
"e" di essere o non essere gli esempi
filtrano follie faticate fino il doppio
frutta fatta a cerchio perfetto come Giotto
"g" come G8
gazzelle giù le mani
guidati giovani gruppi geni Gesù Giuliani
Afghanistan habitat hobby horror
hit-parade hit list italia
hip-hop invidia ingordi in aria
levati lavati masterizzi malaria
- niente nemici navighi naufragato,
noo - nulla è nato nessuno nominato.

Oooh, osservo ore e ore
ottimo orecchio, otto ottavi otto orizzonti ogni odore potesse poi
parlarti prometterti partenze
per posti paesi popoli in pace e provenienze
poi qualcuno qui, qualcun'altro qua e la
qualcuno rompe relazioni riportando realtà
realizzo resti rovine ricordi rimpianti rabbia
sipario stagione settembre sole sulla sabbia .
"t" temo il terrore, temo tremendamente
"uh-uh" unendo uomini ugualmente
un unico ultimatum urla ululati uv versioni zen zabov zero zippati





                                       Fabri Fibra


Ballata dell’amore cieco




Un uomo onesto, un uomo probo, 
tralalalalla tralallaleru 
s'innamorò perdutamente 
d'una che non lo amava niente. 

Gli disse portami domani, 
tralalalalla tralallaleru 
gli disse portami domani 
il cuore di tua madre per i miei cani. 

Lui dalla madre andò e l'uccise, 
tralalalalla tralallaleru 
dal petto il cuore le strappò 
e dal suo amore ritornò. 

Non era il cuore, non era il cuore, 
tralalalalla tralallaleru 
non le bastava quell'orrore, 
voleva un'altra prova del suo cieco amore. 

Gli disse ancor se mi vuoi bene, 
tralalalalla tralallaleru 
gli disse ancor se mi vuoi bene, 
tagliati dei polsi le quattro vene. 

Le vene ai polsi lui si tagliò, 
tralalalalla tralallaleru 
e come il sangue ne sgorgò 
correndo come un pazzo da lei tornò. 

Gli disse lei ridendo forte, 
tralalalalla tralallaleru 
gli disse lei ridendo forte, 
l’ultima tua prova sarà la morte. 

E mentre il sangue lento usciva 
e ormai cambiava il suo colore, 
la vanità fredda gioiva, 
un uomo s’era ucciso per il suo amore. 

Fuori soffiava dolce il vento 
tralalalalla tralallaleru 
ma lei fu presa da sgomento 
quando lo vide morir contento. 

Morir contento e innamorato 
quando a lei nulla era restato 
non il suo amore non il suo bene 
ma solo il sangue secco delle sue vene. 


                                       Fabrizio de Andrè